5/07/2011

Armonie della sera


Armonie della Sera
La notte piombava dai campi celesti,
e gli uomini onesti - russavano già.
Il cielo era un buio germoglio di stelle;
s'empìa di fiammelle - la negra città.
Le serve ridevano di sotto alle porte;
furtiva la Morte - salìa l'ospital.
Curvavansi in chiesa devoti e capoccie
sull'ultime goccie - dell'acqua lustral.
Cantavan nell'ampie caserme i tamburi.
Nei vicoli oscuri, - coll'ansia nel cor,
i giovani imberbi battevan le traccie
di pallide faccie, - di squallidi amor.
L'astronomo, insetto dell'atomo errante,
giungeva anelante - sull'ermo manier;
e i bracchi annebbiavano, davanti ai camini,
gli sguardi indovini - di un sonno legger.
Il giuoco accendevasi nei turpi ridotti;
e maghi e sedotti,- con strana virtù,
già ungean nella bile dell'anima immota
la rapida ruota - del meno e del più.
Le madri, frattanto, cadean ginocchioni,
e in lunghe orazioni - chiedevan pietà...
La notte piombava dai campi celesti,
e gli uomini onesti - russavano già.

(Penombre - Emilio Praga)

      La importanza della notte, della luna o del crepuscolo è un tema ricorrente per i poeti maledetti. Di notte, le cose sono più realistiche, vere come se la notte, che già provoca angoscie e paure nel cuore degli uomini, rivelasse questi uomini e loro segreti alla luce del sole, ironicamente più che il giorno ne è capace.
      Baudelaire anche aveva parlato di questo aspetto, insistendo sul crepuscolo nella sua poesia in prosa: « Le Crépuscule du Soir » « Il Crepuscolo della Sera » (Les Fleurs du Mal).


Le crépuscule du soir

Voici le soir charmant, ami du criminel ;
Il vient comme un complice, à pas de loup ; le ciel
Se ferme lentement comme une grande alcôve,
Et l'homme impatient se change en bête fauve.

Ô soir, aimable soir, désiré par celui
Dont les bras, sans mentir, peuvent dire : Aujourd'hui
Nous avons travaillé ! - C'est le soir qui soulage
Les esprits que dévore une douleur sauvage,
Le savant obstiné dont le front s'alourdit,
Et l'ouvrier courbé qui regagne son lit.
Cependant des démons malsains dans l'atmosphère
S'éveillent lourdement, comme des gens d'affaire,
Et cognent en volant les volets et l'auvent.
A travers les lueurs que tourmente le vent
La Prostitution s'allume dans les rues ;
Comme une fourmilière elle ouvre ses issues ;
Partout elle se fraye un occulte chemin,
Ainsi que l'ennemi qui tente un coup de main ;
Elle remue au sein de la cité de fange
Comme un ver qui dérobe à l'homme ce qu'il mange.
On entend çà et là les cuisines siffler,
Les théâtres glapir, les orchestres ronfler ;
Les tables d'hôte, dont le jeu fait les délices,
S'emplissent de catins et d'escrocs, leurs complices,
Et les voleurs, qui n'ont ni trêve ni merci,
Vont bientôt commencer leur travail, eux aussi,
Et forcer doucement les portes et les caisses
Pour vivre quelques jours et vêtir leurs maîtresses.

Recueille-toi, mon âme, en ce grave moment,
Et ferme ton oreille à ce rugissement.
C'est l'heure où les douleurs des malades s'aigrissent !
La sombre Nuit les prend à la gorge ; ils finisssent
Leur destinée et vont vers le gouffre commun ;
L'hôpital se remplit de leurs soupirs. - Plus d'un
Ne viendra plus chercher la soupe parfumée,
Au coin du feu, le soir, auprès d'une âme aimée.

Encore la plupart n'ont-ils jamais connu
La douceur du foyer et n'ont jamais vécu !

(Les Fleurs du Mal - Charles Baudelaire)

Il Crepuscolo Della Sera

Ecco la sera incantevole, amica al criminale;
arriva come un complice, a passi di lupo; il cielo
si chiude lentamente come una grande alcova,
e l’uomo irrequieto si tramuta in bestia feroce.


O sera, amabile sera, desiderio per l’uomo
le cui braccia, senza mentire, possono dire: Oggi
abbiamo lavorato! – E’ la sera che allevia
gli spiriti che divora un dolore selvaggio,
il sapiente ostinato a cui pesa la fronte,
e il curvo operaio che spegne la sua luce.

Frattanto, insani dèmoni nell’aria
si svegliano pesantemente, come uomini d’affari,
e contro imposte e tettoie volando danno di cozzo.
Nel chiarore dei lumi che il vento tormenta
la Prostituzione si accende lungo le strade;
come un formicaio lei apre le sue uscite;
si muove nel seno della città di fango
come un verme che deruba l’Uomo di quello che mangia.
si sentono qua e là le cucine sibilare,
i teatri guaire e le orchestre ronfare;
i ristoranti anonimi, dei quali il gioco fa la delizia,
si riempiono di puttane e scrocconi, loro complici,
e ladri che non hanno né tregua né riposo
si preparano anch’essi al loro lavoro,
porte e casseforti forzare dolcemente
per vivere un po’ di giorni e vestire l’amante.


Raccogliti, anima mia, in questo momento profondo,
e chiudi l’orecchio a un tale ruggito.
E’ l’ora che ai malati i dolori s’inaspriscono!
La buia Notte li prende alla gola; loro finiscono
il proprio destino e vanno verso il gorgo comune;
l’ospedale si riempie dei loro sospiri. Più d’uno
non verrà più a cercare la zuppa profumata
accanto al fuoco, la sera, vicino a un’anima amata.



E quanti di loro non hanno mai conosciuto
la dolcezza di una casa, non hanno mai vissuto!

(I Fiori del Male - Charles Baudelaire)

Nessun commento:

Posta un commento